La scuderia Samsung si è recentemente arricchita di nuovi modelli di smartphone. Distinguerli è cosa abbastanza semplice, avendo il numero “4” in coda. La serie “A” è composta da numerosi telefoni le quali potenzialità vengono espresse dal numero più basso a quello più alto. E’ facile quindi capire che Samsung A04 rappresenta lo smartphone più basilare della gamma, A14 quello appena superiore, per arrivare fino al recente A54. Oggi prendiamo in esame proprio Galaxy A14 che rappresenta la scelta “entry level” per eccellenza, un telefono completo anche se con caratteristiche che si adattano a esigenze elementari. In ogni caso, nel tempo Samsung ci ha abituato a un costante miglioramento delle specifiche tecniche proposte: se una volta venivano venduti modelli base decisamente inferiori alla concorrenza, oggi quest’ultima ha portato benefici tangibili al mercato.
La scatola non si differenzia da quella già proposta negli anni precedenti: completamente bianca, foto del modello all’interno e logo nero in evidenza. Il contenuto invece ci conferma l’assenza del caricabatteria. Aprendola troviamo infatti il telefono, il cavo e l’ago per aprire il vano sim. E’ quindi necessario acquistare a parte l’adattatore da muro originale, diverso da quello utilizzato negli anni precedenti (che avevano il foro USB) in quanto l’ingresso del cavo è un nuovo Type-C. A14 viene proposto a 229,99 euro per la versione 128 GB di memoria e 209,99 per quello a 64 GB. Considerando il generale aumento dei prezzi in qualsiasi settore dobbiamo dire che Samsung è stata molto brava a mantenere i prezzi bassi. Prendiamo il telefono in mano constatando peso e forma: il dispositivo è massiccio e abbastanza spesso, probabilmente a causa della nuova batteria da 5000 mhA che da una parte dona più autonomia, da un’altra toglie qualcosa all’ergonomia (ben 9,1 mm di spessore).
Il taglio del display è di 6.6 pollici, una dimensione media che risulta grande ma non eccessiva per la maggior parte degli utenti. La risoluzione è FHD+ con tecnologia LCD, con una buona visibilità e colori brillanti. Ruotando di 180 gradi il telefono diamo uno sguardo al retro e apprezziamo la scocca posteriore con la sua serigrafia antiscivolo che aiuta a impugnarlo con sicurezza. Si notano immediatamente i tre fori delle fotocamere: il sensore principale da 50 megapixel con focale a 1.8, la macro camera da 2 megapixel con focale a 2.4 e il grandangolare da 5 megapixel con focale a 2.2. I sensori sono discreti e saltano fuori direttamente dallo chassis senza ulteriori finestre o spessori. Abbiamo provato il software fotografico e come accade con tutti i modelli Samsung risulta molto completo e ricco di funzionalità. La qualità di scatto è molto buona, pur rilevando un leggero “rumore” di fondo e risoluzione inferiore in condizioni di scarsa luminosità. Non si può avere tutto a un prezzo del genere. I video sono girati in FHD (1920x1080) a 30 fps, il minimo sindacale nel 2023.
Il processore è un buon MediaTek Helio G80 octa-core con velocità fino a 2.0 GHz e processo produttivo a 12 nanometri, abbastanza per effettuare la maggior parte delle operazioni quotidiane (app di messaggistica, banca, social) ma probabilmente limitante per chiunque sfrutti al massimo un telefono. Eseguire calcoli complessi come elaborare dei video, modificare foto o creare contenuti digitali è possibile, ma con tempi biblici. La componente RAM è di soli 4 GB, anche in questo caso siamo veramente al limite minimo per le operazioni più frequenti.
Nonostante Samsung garantisca l’aggiornamento software per cinque anni, dubitiamo fortemente che nel 2028 un A14 sarà ancora capace di funzionare in modo soddisfacente. Samsung ha messo una “pezza” a questa limitazione sfruttando una particolare modalità di espansione di memoria che utilizza parte della ROM (quella adibita all’immagazzinamento dei dati) “facendo finta che” sia una memoria RAM (quella invece che viene usata per aprire e far funzionare applicazioni e sistema operativo). Si chiama “funzione RAM Plus” e può aumentare fino a 8 GB la dotazione di RAM totale, ma il suo funzionamento è ovviamente più lento di una vera RAM.
Samsung ha dato grande enfasi al proprio software includendo nell’A14 tutte le funzionalità e servizi del suo ecosistema, partendo dal famoso Samsung Members che racchiude consigli e idee della community per sfruttare al massimo il dispositivo. Concludiamo la nostra recensione menzionando alcune dotazioni hardware di Samsung A14 che potrebbero far comodo a molti: il lettore di impronte sul tasto laterale (molto veloce), il bluetooth nella sua versione 5.3, l’ingresso auricolari stereo con il classico jack da 3.5 pollici, modulo NFC per i pagamenti contactless, infine il supporto Dolby Atmos e Digital Plus per un audio di qualità.
PRO
- L’ecosistema software Samsung
- Buona dotazione di fotocamere
- Dotazione hardware completa
CONTRO
- Mancanza del caricabatteria
- Qualche dubbio sulla RAM
- Decisamente ingombrante