In un periodo in cui il nostro paese e la nostra economia si stanno rimettendo in moto, anche i consumatori stanno affrontando il fattore “incertezza". Quel che però sembrerebbe essere certo è che il post lockdown ci ha consegnato una rinascita culturale anche in termini consumeristici. La difficoltà di reperibilità di alcuni beni e l'immaturità dimostrata da alcuni grandi marchi nell'affrontare la riapertura nonché l'instabilità economica e produttiva di fatto stanno rilanciando quella che è conosciuta come "economia circolare". Sebbene molti noti marchi della GDO proponessero già prima della pandemia prodotti ricondizionati, ad oggi riscontriamo un notevole incremento e disponibilità di prodotto sul mercato e in taluni casi con un approccio più consapevole e rispettoso anche per il consumatore. Konsumer Italia, come sempre, ha affrontato il tema indagando direttamente sui mercati.
Il concetto di economia circolare prevede appunto un sistema pensato per rigenerarsi da solo, quindi un sistema ecosostenibile che sfrutti i materiali di scarto e che abbia un impatto zero anche sul lato ambientale. Tali prodotti vengono poi ricollocati sul mercato ad un prezzo scontato, stabilito secondo alcuni parametri tabellari come lo stato di conservazione, l'estetica o il confezionamento. In termini più consumeristici ed economici significa proporre prodotti scontati dal 30% al 70% che provengono da alcune categorie particolari quali: prodotti riparati o rigenerati, resi o prodotti con difetti estetici evidenti ma che non ne inficino il corretto funzionamento. E' il web a gestire il grande flusso di prodotti rigenerati ed è proprio da qui che inizia il nostro percorso.
Colossi come Amazon ne hanno fatto un vero e proprio cavallo di battaglia offrendo soluzioni ricondizionate a prezzi vantaggiosi con una copertura specifica di garanzia con reso o rimborso entro dodici mesi. Ma attenzione: l'azienda di Bezos infatti considera un prodotto "come nuovo" solo se non presenta imperfezioni visibili entro trenta centimetri; sul sito abbiamo individuato alcuni smartphone riscontrando prezzi competitivi e completezza nelle informazioni. Altro storico promotore dei prodotti ricondizionati è Apple che, se pur avvantaggiato dal maneggiare un prodotto monomarca e per di più realizzato in casa, ha saputo nel tempo conquistare la fiducia del consumatore anche sul ricondizionato. La casa del melafonino propone però di norma uno sconto mai superiore al 15%, anche se ingolosisce la promessa di batterie e gusci di protezione sempre nuovi. Il riscontro sui prodotti è stato anche qui piacevole ed agevolato da descrizioni soddisfacenti; attenzione però alla politica di restituzione Apple di soli 14 giorni, anche per acquisto online. I grandi marchi GDO dell'elettronica invece arrancano ancora sia sul web che in negozio; abbiamo in questo caso recensito la scelta di un TV, verificando sconti di appena 15%/20%.
Non del tutto esaurienti le informazioni sul prodotto specifico: sappiamo che l'imballo è originale ma rovinato ed ha imperfezioni estetiche "buone" ma non pari al nuovo. Il consumatore non ha informazioni per esempio su eventuale tempo di utilizzo del pannello, informazione fondamentale per l'acquisto di un tv. Buona la spiegazione sul ricondizionato; graditissima poi in taluni casi la garanzia di 24 mesi, ma attenzione alla sostituzione del prodotto negata: uno dei siti visitati recita "In tal caso troveremo un rimedio alternativo”. Siamo sicuri a favore del consumatore?
Poco, pochissimo si intravede negli store fisici, con qualche timida scaffalatura male assortita e poche informazioni, molti i cartelli in questo caso che avvertono il cliente che si può acquistare lo stesso prodotto anche nuovo. Si spartiscono poi il mercato del ricondizionato siti minori o aziende in forte crescita che stanno puntando il tutto per tutto su questo settore; gli sforzi qui sono visibilmente tangibili ma in molti casi non del tutto sicuri ed affidabili per il consumatore. Ci siamo imbattuti in siti che promettono il 70% di sconto e soli 3 mesi di garanzia, o ancora i soli 14 giorni di tempo per la restituzione del prodotto. L'economia circolare e il rigenerato entreranno nei prossimi anni sempre più prepotentemente sul mercato dando vita a un circolo virtuoso tra tutti gli attori economici. Ma il consumatore dovrà pretendere maggiori garanzie e informazioni sui prodotti per non finire abbagliato da una scontistica non del tutto trasparente e spesso utilizzata come specchietto per le allodole.
Cristiano Taloni
responsabile settore informatico-digitale di Konsumer Italia
www.konsumer.it