Sabato, 20 Maggio 2023 18:16

Mystery Shopper telefonico - “Pronto, cerca un addetto? Tanto non glielo passo”

Il botta e risposta col centralino di Mediaworld si attorciglia su se stesso e procede per alcuni minuti tra paradossi senza via di uscita come in una giostra per criceti. Abbiamo “visitato” al telefono tre punti vendita abruzzesi. La nostra pagella.

Continuiamo a vestirci da consumatori misteriosi, anche al telefono, per indagare tre negozi del Pescarese e della provincia di Chieti. è il pomeriggio di giovedì 6 aprile quando ci mettiamo in contatto - o per lo meno proviamo a farlo - con il punto vendita Unieuro di via Po a San Giovanni Teatino (CH), lo store MediaWorld di San Martino Bassa nel centro commerciale Pescara Nord di via Petruzzi a Città Sant’Angelo (PE) e l’Euronics Lanciano di Contrada Severini a Treglio (CH).

Unieuro
Alle 15,50 il telefono di Unieuro suona a vuoto per oltre tre minuti. Solo una voce registrata, all’inizio dell’attesa, ricorda i giorni di apertura, mentre per gli orari invita a consultare il sito del gruppo. Sto per riagganciare quando una voce di donna mi ridesta dallo sconforto. Spiego che prima di passare in negozio vorrei chiedere un consiglio per la mia prossima lavatrice. Le do qualche dettaglio, ad esempio che la mia era una fedele compagna da quasi dieci anni ma che il tempo ha avuto la meglio su di lei e che per scegliere bene avrei bisogno di capire tante cose, capire ad esempio tutte queste nuove classi energetiche che... però non riesco a finire la frase perché una voce femminile, seccata e perentoria, affoga le mie speranze: “Signora mia, non è che possiamo fare al telefono, abbiamo varie offerte e un volantino in corso che scade il 13, qui di prodotti certamente ce ne sono e...” Sento che sta per salutarmi in un battito d’ali e come una volpe in corsa cerco di recuperare la telefonata appesa a un filo. “Prima di venire in negozio, le dico, avrei piacere di scambiare giusto due parole sul consumo delle lavatrici in base alla classe energetica”. Silenzio. “Pronto, pronto?”, e mentre penso di aver tirato troppo la corda, eccola che sospira. è ancora lì, e in un fiato solo, alla velocità del vento, mi dice che molti modelli sono nella classe energetica nuova, la A, mentre altri “portano” una B o una F, quindi hanno un consumo leggermente più alto, ma che tutto è legato al prezzo: chiaramente le prime sono più care, mentre per quelle base posso cavarmela con 300 euro. Sua sponte cambia discorso e attacca con un piacevole excursus sui servizi offerti: “Per la consegna ci appoggiamo ad un corriere esterno che prende 37 euro - illustra con calma - il prodotto lo portano a casa, lo installano e ritirano il vecchio, ma tutto nell’arco di 6-7 giorni lavorativi, calcoli che oggi è giovedì, poi andiamo verso Pasqua e Pasquetta, i tempi si allungano e tra tutto dovrà mettere in conto una decina di giorni”. Si è fatta improvvisamente cortese e premurosa, la fretta è svanita e mi chiedo se sia la stessa persona di poco fa. Ne approfitto per chiedere un altro parere: quale può essere un buon marchio per una famiglia di quattro persone? “Suggerirei un prodotto medio-alto per garantire una durata più lunga - chiarisce prodiga - ad esempio una Bosch, una Electrolux o una LG, ma anche una delle ultime Whirlpool. Sono tutte elettroniche - incalza - vanno bene anche per i ragazzi che imparano a usare la lavabiancheria: il programma, una volta impostato, fa tutto da sé, poi la centrifuga e la temperatura dell’acqua si possono sempre modificare. “E se mia figlia fa la lavatrice di nascosto solo per un paio di jeans?”. Ride. “Nessun problema, signora mia, tanto ormai a pieno carico non lavora più nessuna, secondo quanti panni mette dentro, tanta acqua prende. Poi per il detersivo c’è l’ecodose, per quelli deve proprio venire in negozio che le faccio vedere, ci sono quei modelli dove il detergente si carica una volta e l’apparecchio lo pesca da solo”. Quando si congeda si scusa, ma ha bisogno del telefono per fissare una consegna. Ha abbandonato la fretta di prima e anche quell’impazienza che mi aveva fatto temere un prematuro telefono in faccia. Sono io che ringrazio lei, più per l’inaspettata gentilezza che per i consigli in sé.

Mediaworld
Il negozio è aperto dalle 9 alle 21, recita il disco registrato del punto vendita Mediaworld. Per conoscere la disponibilità di prodotto premere il tasto uno, per conoscere il saldo credito della tua tessera fedeltà digita il numero due, per parlare con un nostro specialista digita il numero tre... Sono le 16,15 dello stesso giovedì 6 aprile. Ecco ci siamo, penso fiduciosa, ma subito parte un altro disco: se hai già chiamato altre volte e conosci l’informativa eccetera eccetera digita uno per parlare direttamente con l’operatore. La fiducia sale alle stelle, non vedo l’ora di conoscere il mio operatore in diretta dal negozio, ma subito dopo qualcosa mi suona improvvisamente strano: “la tua chiamata sarà gestita dall’Albania, se vorrai potrai richiedere di parlare con un operatore in Italia”. Ma come fa l’addetto del punto vendita di San Martino Bassa, vicino al capoluogo abruzzese, a rispondere dall’altra sponda del mare?, mi chiedo. Che il negozio si sia spostato a Tirana? O forse il famoso operatore non è tra i lineari del punto vendita. Ma allora con chi sto per parlare? E soprattutto, potrà passarmi l’addetto? Mille pensieri si attorcigliano mentre il disco propina una versione di “What a wonderful world” intonata da una voce femminile. Il ritornello si interrompe sul più bello, dopo un minuto e 45 secondi, quando l’operatrice mi riporta sulla terra: “Salve, buongiorno, sono ... (non capisco il nome) da parte di Mediaworld, come posso aiutarlo?” (dice proprio aiutarlo). Saluto e spiego che probabilmente ho sbagliato il numero da digitare perché avrei bisogno di parlare con un commesso del negozio di Pescara per l’acquisto di un condizionatore. “Da qualche mese le chiamate - mi spiega perentoria l’operatrice - non possono essere trasferite al punto vendita, signora, però solo sul centralino. Siccome i clienti restavano sempre in linea perché non c’erano operatori per rispondere adesso la maggior parte delle casistiche noi le possiamo dare una risposta, però la sua, mi dispiace, al momento no”. “è che volevo un consiglio in base ai metri quadrati dell’appartamento, alle nostre abitudini, ecco, come farebbe un commesso con un cliente di persona”. “La capisco, ma io non la posso aiutare per questa casistica. Un addetto solo per consigli lo può trovare al punto vendita, la posso solo invitare di recarsi lì, mi dispiace”. “Certo che mi recherò lì - provo a insistere - ma prima volevo fare due chiacchiere al telefono con uno specialista del reparto”. “La posso solo invitare di recarsi lì”, ripete con le stesse parole. “Ho capito, non c’è altra soluzione, quindi”. “No, mi dispiace”. “Ma questo riguarda tutti i negozi del gruppo o solo quello di Pescara?”, domando per sondare il terreno. “Riguarda tutti”, risponde laconica e omnicomprensiva. “Quindi se uno ha bisogno di parlare col negozio non è possibile”. “Mai, per questi tipi di casistiche”, conferma lei. Penso che la parola ‘casistiche’ le piaccia molto. “E voi che risposte date?”, indago per prolungare la discussione, visto mai emergesse un particolare di qualche utilità. “Per altri tipi di casistiche”. “Ad esempio?”, non demordo. “Per le disponibilità, le promozioni, le specifiche tecniche, per quanto riguarda le consegne, numero bolla, polizze assicurative...”. “Beh, allora per le caratteristiche tecniche un po’ mi può aiutare anche lei”, la interrompo cercando di agguantare uno spiraglio di luce. “Sono quelle che trovo sul sito”, replica empatica come un muro di cemento. “Quindi è la stessa cosa che potrei leggere anche io”, chiedo sperando di aver capito fischi per fiaschi. “Sì, esatto”, risponde martellando ogni speranza. Pausa. “D’accordo - accetto stremata da un discorso che gira attorno a se stesso - e c’è qualcuno che mi può aiutare?”. “Solo il punto vendita”. Certo, penso, e che altra risposta avrei potuto aspettarmi? Ma se continuo a girare in questa giostra di noia la colpa è solo mia.

Euronics
Sono le 16,20 circa quando mi “scontro” con la voce registrata dello store Euronics: per parlare con piccolo, grande elettrodomestico e clima digiti 3. Digito. Attendo un minuto prima di essere informata che la persona numero 62mila... (e altri numeri) non è disponibile, e si prega di lasciare un messaggio dopo il segnale acustico. Riprovo dopo alcuni minuti, ma invece di digitare il tasto tre seleziono l’uno, quello dedicato al servizio clienti. Nel baleno di pochi secondi una voce squillante mi rincuora: “Euronics Lanciano, sono Roberta”. Racconto la solfa che prima di passare in negozio vorrei un suggerimento telefonico per un epilatore a luce pulsata. “Le passo il reparto - mi rassicura Roberta, ma subito dopo riprende la linea - se può richiamare fra cinque minuti perché la collega è momentaneamente occupata, sta facendo un’assistenza per telefono”. Non mi perdo d’animo e dopo qualche giro di lancetta mi rimetto in attesa, ridigito il 3, cade la linea. Richiamo subito, digito subito il 3 senza aspettare la voce guida e la mia pazienza viene premiata da una voce angelica, come il nome dell’addetta al di là del filo: “Euronics buonasera, sono Angela”. Anche a lei esprimo il mio desiderio di avere un consiglio per la scelta di un apparecchio IPL. Ribatte che di consigli, al telefono, non ne danno, giacché bisogna vedere il prodotto in negozio (intuisco che si tratti di una politica aziendale), ma quando chiarisco i miei dubbi - se va bene utilizzarlo in questa stagione, quanto dura il trattamento, quante volte bisogna farlo per avere un risultato duraturo - dico anche: “so che dipende anche dal tipo di pelle, sa io sono scura” - allora si fa ben disposta e si lancia in una lezione raffinata sull’epilazione a luce pulsata completa di dettagli tecnici a suon di raggi e abitudini da intraprendere: il trattamento va effettuato in principio ogni due settimane previa depilazione con rasoio, vietato esporsi in seguito al sole per almeno 24 ore, ma meglio osservarne 48 altrimenti si può macchiare la pelle, i risultati sono reali, il bulbo si indebolisce pian piano pertanto è necessario avere molta costanza specie all’inizio, e poi “tranquilla - mi incoraggia immaginando i dubbi epilatori di una bruna -: lo puoi usare su gambe, braccia, ascelle e anche zone delicate come il viso, sempre dopo l’uso del rasoio”. “Anche sul baffo?” rispondo con orrore al pensiero di usare la lametta come un uomo. Ride. “Ebbene sì”, mi spiazza. Dovrò abituarmi all’idea. Ultimo dubbio, e anche un po’ serio: la luce pulsata va d’accordo con la tiroide? Avevo letto di qualche controindicazione e le sottopongo il quesito. Onesta, chiara e impeccabile, conferma che il problema potrebbe esistere ma che ha bisogno di documentarsi meglio, si impegna a farlo e mi invita a riparlarne in negozio. “Farò una ricerca apposta per te e ti darò tutte le indicazioni”. Riaggancio soddisfatta, animata dal segreto desiderio di andare a trovare Angela da Euronics, a Lanciano, con la scusa di un rintrocilo al sugo o di un maccherone alla chitarra. (s.c.)

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