Lunedì, 14 Ottobre 2019 19:29

RECENSIONE - Xiaomi Note 8 Pro

La sensazione al tocco è buona, anche se lo smartphone fa avvertire i suoi due etti di peso. Questo fa percepire da subito una scarsa maneggevolezza, affaticando dita della mano e polso dopo pochi minuti.

Xiaomi sembra non voler arrestare la propria avanzata in Occidente e sforna una novità dopo l’altra, tanto che non riusciamo a recensirle tutte. Il Redmi Note 8 Pro tuttavia ci è sembrato degno di nota, e lo abbiamo provato. Abbiamo optato per la versione con 128 GB di memoria interna e 6 GB di RAM, a nostro avviso una scelta più azzeccata rispetto alla 64+4, stessa configurazione del Redmi Note 7.

La sensazione al tocco è buona, anche se lo smartphone fa avvertire i suoi due etti di peso. Questo fa percepire da subito una scarsa maneggevolezza, affaticando dita della mano e polso dopo pochi minuti. Il design posteriore è più simmetrico rispetto al Note 7: le 3 lenti sono in linea con il sensore per le impronte digitali. La scocca è in vetro lucido, pericolosamente scivoloso. Nella confezione, comunque, troviamo una custodia in silicone nero che può aiutare ad aumentarne l’aderenza.

Gli altri accessori in dotazione sono il caricabatteria da 18 W e un cavo USB Type-C. Come sempre, quando parliamo di Xiaomi, sono assenti gli auricolari. È presente comunque il jack da 3,5 mm, rendendolo compatibile con tutte le cuffiette che ognuno di noi ha abbandonato nel cassetto. I nostalgici della radio FM saranno felici di sapere che questo telefonino ne è provvisto.

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Durante la configurazione notiamo che il display ha una buona luminosità pur non essendo oled. Anche la gamma dei colori non è male, ma il software MI MOVER, che dovrebbe permettere il trasferimento dei propri contenuti dal vecchio al nuovo smartphone, non ci piace proprio: lo troviamo macchinoso e instabile nella connessione.

Il comparto fotografico è spinto all’esasperazione: 64 MP di fotocamera principale che permettono di scattare una foto da 9248x6936 pixel, un sensore da 8 MP per la profondità di campo, un obiettivo macro per scatti ravvicinati da 2 cm, una lente ultra-grandangolare da 120°. La frontale è da 20 MP. Nelle prove in interno abbiamo notato molto rumore di fondo sia nella posteriore che nella frontale, ma queste imperfezioni vanno affievolendosi all’esterno. Con uno scatto da 64 MP potremo stampare la nostra foto in formato A1, catturando un’immagine 9 volte più grande dello schermo del nostro PC.

Un aspetto che ci ha fatto storcere il naso è stato l’utilizzo del processore di marca MediaTek al posto di un Qualcomm. Ci siamo dovuti ricredere: Helio G90T, questo il nome della CPU, collabora molto bene con la GPU Mali G76 con raffreddamento a liquido, anche se nei nostri stress test ha raggiunto la ragguardevole temperatura di 70°C.

Durante il benchmark con AnTuTu (l’app che utilizziamo per testare gli smartphone) la CPU ha battuto l’84% dei concorrenti per potenza di calcolo, il 61% per la grafica. Ottima l’interfaccia utente: migliore di 8 telefonini su 10. Le prestazioni della memoria (UFS 2.1) in lettura/scrittura superano quasi tutti (95%).

Questo telefonino esce a testa alta dalla prova, con un punteggio di 226.028 che lo piazza al 24esimo posto della classifica AnTuTu. Un gradino sopra troviamo il Samsung Galaxy Note9, dispositivo da mille euro del 2018, ora in commercio a non meno di 500 euro.

Cosa ci piace:
- Valori SAR (emissioni onde elettromagnetiche) contenuti: solo 0,997 W/kg per la testa e 1,446 W/kg per il corpo.

- Potente e versatile: ora è anche possibile il pagamento con NFC (tramite Google Pay).

Cosa non ci piace:
- La batteria da 4500mAh contribuisce ad innalzare di parecchio il peso di questo dispositivo, ma non ne prolunga più di tanto la durata di schermo acceso (che per noi è stata di 8 ore).

- Quando parliamo di fotografia dobbiamo parlare di equilibrio tra sensore, lente e fedeltà dei colori. Ovviamente 64 MP creano l’effetto “WOW” tra gli utenti, ma pesano in termini di spazio occupato dalle foto e tempi di elaborazione.

- MIUI, l’adattamento di Android di Xiaomi, non è cambiato granché rispetto al passato. Con le sue icone dalla grafica minimal e alcuni errori di traduzione, lascia sempre quel retrogusto agrodolce che lo rende accostabile ai prodotti di importazione più scadenti.

In conclusione, possiamo confermare che con soli 299 euro di listino lo Xiaomi Redmi Note 8 Pro si prepara - nonostante i suoi difetti - ad essere il nuovo best buy per l’imminente Black Friday. Anche se dobbiamo ammettere che non ci ha convinto molto, più che altro in termini di ergonomia, design ed esagerazione (voluta) nei megapixel della fotocamera. Le stesse cose che ci avevano deluso nel Redmi Note 7, ma che sono risultate trascurabili per gli oltre 5 milioni di acquirenti nel mondo.

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