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Al tempo di Internet delle cose, le “App” che ci connettono con gli apparecchi domestici sono pensate per migliorare la qualità della vita.  Un po' come qualcuno che si occupa di noi

E a chi non  piace, a volte, avere qualcuno cui chiedere di fare qualcosa, a cui delegare la gestione del tal problema o della tal faccenda, o semplicemente da consultare per qualche consiglio sul da fare. Ecco, certe tecnologie che ci permettono di  gestire in remoto alcune funzioni decisamente casalinghe  mi fanno venire in mente la tata dell’infanzia, una zia o la nonna, insomma quella persona a cui tutti abbiamo potuto chiedere  di fare delle cose per noi,  magari le più noiose, quelle faccende che conoscevamo poco o  piccoli disastri a cui dovevamo  rimediare.

Cosa fanno le App per noi 

Sono a volte strabilianti  le attività che possono essere assolte tramite applicazioni mobili.  Principalmente  controllano e gestiscono per noi, amabilmente, senza commentare:  COME NON PENSARE A UNA VECCHIA CARA ZIA... 

E poi forniscono  informazioni massive sul funzionamento, sul consumo, sui risultati. 

 Ad esempio,  l’applicazione che gestisce il nuovo purificatore d’aria di Dyson - uno spettacolo di apparecchio anche a vederlo -  analizza la qualità dell’aria indoor, ne verifica il grado di inquinamento e decide in autonomia quanto e come deve funzionare per riportare il tutto a un livello accettabile.

L’ App più recente (in ordine cronologico) l’ha presentata Whirlpool per gestire una “suite” formata da lavatrice, asciugatrice, frigorifero.  L'applicazione associata alla lavatrice è  particolarmente “zia”:se le dici che tipo di biancheria hai caricato nel cestello, sa lei quale programma è il più adatto fra quelli che ha a disposizione.  

Questo sì che ci migliora l'esperienze di quel momento particolare in cui, dovendo avviare la macchina,  non ricordiamo le istruzioni, se mai le abbiamo lette.

Che sollievo!

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