Lunedì, 02 Ottobre 2023 21:49

Odio e amore verso iPhone, ma per il retail è un toccasana

Ogni anno in questo periodo gli appassionati di tecnologia (e non solo) si scontrano sull’icona di Apple. 

Ci sono poche certezze nel nostro retail, una di queste è che il lancio dei nuovi modelli di iPhone avviene a settembre, l'altra è che – subito dopo la presentazione – milioni di detrattori di Apple riversano la propria bile sul web. C’è chi critica la scarsa originalità del design e chi sembra godere del fatto che la fila nei negozi il day one non sia stata più lunga di quella del panettiere il mercoledì mattina, e così ogni settembre il mondo si divide tra coloro che difendono a spada tratta la mela morsicata e quelli che, invece, la vorrebbero vedere marcire.

L’originalità, le file e il prezzo

Sull’originalità non possiamo che essere d’accordo. I nuovi iPhone assomigliano, pericolosamente, ai vecchi. Ma da quando possedere uno stile che diventa icona è diventato un difetto? Ben lontana dagli schermi pieghevoli e dal fare tendenza, Apple ricalca – semmai – i grandi classici del lusso, dal Rolex Submarine alla borsa Chanel 2.55, alla Porsche 911. Tutti espressione di una riconoscibilità che iPhone insegue e alla quale si ispira. Chi non si ricorda le polemiche sulla Ferragni a Sanremo 2023 quando sollevò in mondovisione il proprio telefonino, con un adesivo sul logo per non renderlo riconoscibile. Ci fu una mezza rivolta popolare, nemmeno se avessero alzato l’età pensionabile a 77 anni! Inutile, infatti, nascondere il marchio, quello era stato individuato da tutti - inconfondibilmente – come l’iPhone, simbolo di ricchezza e potere. E come tale andava osteggiato.

Insomma, più si cerca di non pensare all’elefante rosa e più la nostra mente si riempie di pachidermi rosacei. “Non ve l’ha ordinato il dottore di cambiarlo!” esclama a gran voce l’appassionato di tecnologia Andrea Galeazzi nel suo ultimo intervento a difesa del nuovo melafonino. Sono pienamente d’accordo con lui: usiamo il 10% delle potenzialità dello smartphone, non tutti abbiamo bisogno di un 15 Pro Max. Tuttavia, può avere senso per chi fa del telefono l’oggetto più utilizzato dopo gli occhiali o l’automobile. Chi lavora con iPhone sa che – difficilmente – verrà lasciato a piedi. Ciò che si paga non è tanto lo status symbol, ma la qualità dei materiali e l’affidabilità della tecnologia unita ad una protezione della privacy senza paragoni.

Infine, a coloro che hanno riso guardando l’enorme differenza tra le scarne file di oggi contro la fiumana di gente degli anni precedenti di fronte gli Apple Store, diciamo che ne è passata di acqua sotto i ponti dal lancio di iPhone 7, che nel 2016 vide formare anche in Italia una copia delle code che si formavano all’estero. Da quel momento in avanti, i detrattori hanno sempre puntato il dito sulla (poca) gente che aspettava fin dalla notte precedente il nuovo melafonino. Fino ad arrivare alle (pochissime) persone che hanno atteso l’iPhone 15 dalle prime luci dell’alba con sedie pieghevoli in piazza Liberty a Milano. Quello che i detrattori non si chiedono è se esiste, ad oggi, un prodotto al mondo che abbia lo stesso appeal. E quello che fingono di non sapere è che siamo nel 2023: esistono le liste d’attesa online.

Il piacere di veder fallire

In tedesco esiste un termine, “Schadenfreude”, che sta proprio ad indicare il piacere che si prova nel vedere fallire gli altri. Il fatto che questo termine sia stato coniato in Germania la dice lunga sulla simpatia dei cugini teutonici, ma al di là di queste facili battute è curioso come la schadenfreude colpisca solo i detrattori di Apple, mentre non sembra che Samsung scateni lo stesso sentimento. Forse il motivo è nel fatto che se decido a priori di schierarmi contro Apple, ho a disposizione molte varianti del sistema operativo Android, prodotte da decine di brand diversi. Quando decido di non scegliere Apple, ho molta più scelta. Forse è proprio questo il problema: la casa di Cupertino è riuscita nell’intento che molti possono solo sognare, quello cioè di far desiderare l’ultimo modello per un intero – lunghissimo – anno e non lanciare una novità ogni dieci minuti. Non stiamo parlando, quindi, della tanto osteggiata “obsolescenza programmata”, combattuta per le strade da consumatori armati di forconi e illuminati da fiaccole, qui stiamo parlando di un’azienda che fa della longevità dei propri prodotti il punto di forza. Cinque anni di aggiornamenti garantiti su iPhone, la riparabilità (quasi) sempre certa, un sistema operativo fluido e intuitivo fanno del telefonino con la mela un prodotto ancora ad oggi desiderabile da molti. Alla moltitudine dei fan sfegatati, poi, vanno ad aggiungersi ogni momento i delusi dal telefonino Android che invecchia facilmente, non è riparabile dopo qualche anno o ha dei “bachi” di sistema che lo rendono inutilizzabile.

Viva iPhone!

Nonostante io non sia un patito del melafonino, da addetto ai lavori oggi mi trovo a dire: “Meno male che c’è iPhone!”. Uno dei vantaggi più evidenti per noi rivenditori, infatti, è il boom delle vendite che accompagna ogni lancio. Le file fuori dai negozi e le prenotazioni online si traducono in un aumento delle vendite di smartphone, accessori e prodotti correlati. Una spinta che difficilmente potremmo avere in un mese come settembre, da sempre identificato con il back-to-school e i portafogli svuotati dalle vacanze estive. Per acquistare iPhone, invece, la gente si indebita. Questo lo dicono sia i detrattori che i promotori. E non c’è nulla di male, se si crede davvero che quel prodotto farà ancora la differenza passati i 12 o 24 mesi di rate. 

Secondo fonti attendibili, le vendite di iPhone nel trimestre successivo al lancio tendono a crescere significativamente rispetto ai trimestri precedenti. Uno scettro che è tuttora incontestato e invidiato da tutti i produttori di elettronica esistenti al mondo. Oltre agli stessi iPhone, gli accessori come custodie, pellicole protettive, cuffie e caricabatterie sono elementi chiave delle vendite correlate al lancio. I consumatori spesso acquistano accessori aggiuntivi per proteggere e migliorare l'uso del loro nuovo smartphone. Questo fenomeno è un'opportunità di guadagno significativa per i rivenditori di elettronica di consumo. Il lancio di un nuovo iPhone spesso innalza anche le vendite di prodotti correlati, come smartwatch, tablet e altri dispositivi Apple. Questi prodotti si integrano perfettamente con l'ecosistema Apple e spingono i consumatori ad esplorare ulteriori acquisti.

L’innalzamento dello scontrino medio

La stima di spedizioni di iPhone 15 nel secondo semestre del 2023 sarà pari a 80 milioni di unità, mentre le spedizioni di iPhone 14 nel secondo semestre del 2022 sono state di 76 milioni a causa della chiusura della fabbrica di Zhengzhou. Quest’anno, iPhone 15 Pro Max sarà il principale motore di crescita di Apple durante il quarto trimestre. Si aspetta che vengano spedite 35 milioni di unità rispetto ai 28 milioni dell’iPhone 14 Pro Max. Un telefono da 1500 euro, fatto in titanio (materiale leggero e duraturo), porta l’attenzione di tutti su qualcosa che è – per molti – assolutamente inarrivabile. Eppure, iPhone 15 Pro Max garantirà il 40% delle vendite fra tutti i modelli di iPhone lanciati quest'anno secondo le previsioni di TrendForce, nota società di ricerche di mercato. E per chi non se lo potesse permettere? Difficilmente guarderà con gli stessi occhi i telefonini da 200 euro una volta avuta la consapevolezza che bisogna spenderne 1500 per avere il meglio del meglio. Ecco uno degli altri grandi pregi di Apple: anche se non vendi un iPhone, puoi comunque alzare lo scontrino medio. 

Aspettando il 16…

Ridendo e scherzando anche questo settembre è passato, le polemiche su iPhone 15 si trascineranno per qualche mese, per poi iniziare a parlare dei rumors sul nuovissimo iPhone 16 che, Dio non voglia, sarà uguale ai suoi predecessori e forse costerà persino di più! Roba da non crederci. Chi lo comprerà mai? E, tra una cosa, e l’altra ne parleremo per i prossimi 11 mesi. Un po’ come la pesca di ESSELUNGA.

In conclusione, i detrattori possono continuare a sollevare domande legittime sui costi e sull'utilità di un nuovo iPhone ogni anno, ma non possono negare l'impatto economico che questo evento ha su una vasta gamma di aziende. È un colpo di fulmine per il settore del retail e per i rivenditori di elettronica di consumo, un momento in cui le vendite si alzano a livelli sorprendenti. L'iPhone potrà anche suscitare discussioni, ma per molte imprese rappresenta una chiara dimostrazione di come un singolo prodotto possa innescare una catena di eventi che alimenta il successo commerciale. Quindi, mentre il dibattito continua, una cosa è certa: ogni settembre, l'iPhone è destinato a vivere e prosperare, portando con sé il “rinforzino” di bilancio che molte aziende accolgono a braccia aperte. (g.m.)