La maggior parte degli italiani (86%) pensa che la transizione ecologica sia una opportunità. È quanto emerge da un’indagine, ripresa dalla newsletter di Cobat (uno dei maggiori sistemi collettivi per il recupero e il riciclo dei Raee) condotta da Ipsos e presentata in occasione della decima edizione degli Stati Generali della Green economy, nell’ambito di Ecomondo, la fiera internazionale del green e dell’economia circolare. La ricerca evidenzia anche come l’Italia pensi che, attraverso la transizione ecologica, si possano ridurre i rischi climatici, dare maggior impulso all’innovazione e produrre nuovi posti di lavoro; fermare il processo, nell’opinione degli intervistati, significherebbe affrontare gravi disagi e costi elevati per i danni provocati dagli eventi climatici, che sono già sotto i nostri occhi. Anche solo un ritardo nell’attuazione del processo, per il 79% degli italiani aggraverebbe la già preoccupante crisi climatica ed ecologica che stiamo vivendo.
Alta è anche la percentuale di chi reputa necessario e urgente il cambiamento in ambito economico e sociale (75%), mentre è una minoranza (18%) chi, pur considerandone la necessità, non lo ritiene prioritario. Pochi (6%), invece, pensano che la transizione ecologica sia una ‘moda’ alimentata dai mezzi di comunicazione. Gli intervistati si sono espressi anche sulle attività prioritarie da intraprendere per concretizzare il cambiamento sostenibile: lo stop al consumo di suolo (55%) precede di poco la riduzione dello spreco idrico (54%) e dell’inquinamento di fiumi e mari (52%), mentre il 50% degli intervistati auspica la riduzione dei gas serra, e l’incremento del riciclo dei rifiuti. La misura meno gradita (38%) riguarda un maggior sfruttamento dei mezzi pubblici per gli spostamenti, per ridurre l’uso delle automobili.