Sabato, 13 Novembre 2021 15:07

Per gran parte degli italiani la transizione ecologica è un'opportunità

Secondo una ricerca di Ipsos presentata a Ecomondo, e rilanciata dalla newsletter di Cobat, gli italiani ritengono che l’attuazione del piano sostenibile sia la via obbligata per fermare il degrado climatico ed ecologico della Terra.

La maggior parte degli italiani (86%) pensa che la transizione ecologica sia una opportunità. È quanto emerge da un’indagine, ripresa dalla newsletter di Cobat (uno dei maggiori sistemi collettivi per il recupero e il riciclo dei Raee) condotta da Ipsos e presentata in occasione della decima edizione degli Stati Generali della Green economy, nell’ambito di Ecomondo, la fiera internazionale del green e dell’economia circolare. La ricerca evidenzia anche come l’Italia pensi che, attraverso la transizione ecologica, si possano ridurre i rischi climatici, dare maggior impulso all’innovazione e produrre nuovi posti di lavoro; fermare il processo, nell’opinione degli intervistati, significherebbe affrontare gravi disagi e costi elevati per i danni provocati dagli eventi climatici, che sono già sotto i nostri occhi. Anche solo un ritardo nell’attuazione del processo, per il 79% degli italiani aggraverebbe la già preoccupante crisi climatica ed ecologica che stiamo vivendo.

Alta è anche la percentuale di chi reputa necessario e urgente il cambiamento in ambito economico e sociale (75%), mentre è una minoranza (18%) chi, pur considerandone la necessità, non lo ritiene prioritario. Pochi (6%), invece, pensano che la transizione ecologica sia una ‘moda’ alimentata dai mezzi di comunicazione. Gli intervistati si sono espressi anche sulle attività prioritarie da intraprendere per concretizzare il cambiamento sostenibile: lo stop al consumo di suolo (55%) precede di poco la riduzione dello spreco idrico (54%) e dell’inquinamento di fiumi e mari (52%), mentre il 50% degli intervistati auspica la riduzione dei gas serra, e l’incremento del riciclo dei rifiuti. La misura meno gradita (38%) riguarda un maggior sfruttamento dei mezzi pubblici per gli spostamenti, per ridurre l’uso delle automobili.