Venerdì, 11 Ottobre 2019 09:13

Troppe aziende assenti dai negozi

In nove mesi di visite nei punti vendita, tanti brand e prodotti ci sono apparsi abbandonati a loro stessi.

Nei primi nove mesi dell’anno abbiamo visitato circa 130 punti vendita delle insegne specializzate in elettronica di consumo ed elettrodomestici. Quasi un negozio ogni due giorni. Dal punto di vista territoriale abbiamo abbracciato l’Italia intera, dal Trentino alla Sicilia, mentre per quanto riguarda le dimensioni dei negozi, si è trattato in larghissima maggioranza di medie e soprattutto grandi superfici. Le visite sono state quasi interamente dettate da incarichi ricevuti dalle aziende, produttive e distributive, e riguardato in maggioranza i reparti del piccolo e grande elettrodomestico. Ma non esclusivamente.

Guardandoci alle spalle, un dato (al di là di quelli cercati dai nostri clienti) spicca in modo evidente come un minimo comune denominatore. Molte aziende produttive ci sono apparse completamente abbandonate sui punti vendita. In questo momento non stiamo puntando il dito contro il trade, beninteso. E in realtà non ci interessa puntare il dito contro nessuno. Dobbiamo però constatare che durante la trattativa con l’addetto i marchi segnalati in 130 punti vendita non hanno mai superato le dita di una sola mano per categoria di prodotto. E probabilmente siamo generosi. Non solo: i brand segnalati sono sempre stati gli stessi, con rarissime incursioni da parte di veri e propri outsider.

In altre parole c’è un numero elevato di aziende che non riesce a far sentire la sua presenza in negozio, vanificando - temiamo - buona parte degli investimenti nei prodotti. Una assenza che verifichiamo nella scarsissima conoscenza da parte dei venditori, o a volte addirittura in una conoscenza sbagliata, o ancora (e anche) nel modo di esporre. Prodotti muti e spesso anche invisibili. Scopriamo l’acqua calda, ne siamo consapevoli. Ma sbattere il muso contro una incapacità palese di sostenere i propri brand e i propri prodotti dove in fondo si decidono ancora i giochi - vale a dire il negozio - ci pone interrogativi pesanti circa il futuro di questo settore.

Anche qui, proviamo a stare fuori dall’equivoco. Che il numero di marchi e prodotti sia eccessivo, soprattutto in certe categorie di prodotto, è un dato inoppugnabile. Ma quello che intravediamo all’orizzonte, scrutando dalle “colline” dei negozi fisici, è un mercato impoverito in termini di player e di prodotti. In altri termini, omologato. E l’omologazione è una fedele alleata dell’online. Che produce un altro fatale impoverimento: quello delle insegne. (g.g.)