Sabato, 23 Novembre 2019 07:48

Vendite online: necessario andare "oltre la web tax"

Aires e Ancra Confcommercio, vale a dire i sindacati di categoria dei negozianti di elettronica di consumo, hanno promosso una ricerca  sulle distorsioni della concorrenza tra operatori del commercio tradizionale e piattaforme multinazionali di vendite online.

Da sinistra: Dario Donato, giornalista di TGCOM 24; prof. Marco Gambaro, docente di Economia all'Università Statale di Milano; Andrea Scozzoli, presidente Aires Confcommercio; On. Luca Squeri, Commissione Attività Produttive; On. Andrea Dara, Commissione Attività Produttive; Dario Bossi, vicepresidente Vicario Ancra Confcommercio. Da sinistra: Dario Donato, giornalista di TGCOM 24; prof. Marco Gambaro, docente di Economia all'Università Statale di Milano; Andrea Scozzoli, presidente Aires Confcommercio; On. Luca Squeri, Commissione Attività Produttive; On. Andrea Dara, Commissione Attività Produttive; Dario Bossi, vicepresidente Vicario Ancra Confcommercio.

L’avvento delle piattaforme multinazionali di intermediazione commerciale online ha dato vita a nuove forme distributive e a nuove strutture di organizzazione del commercio. Affinché queste trasformazioni possano rappresentare una vera opportunità – non solo per i consumatori ma anche e soprattutto per il Paese – è necessario che tutti gli operatori usufruiscano di pari condizioni competitive o quantomeno – ove non sia oggettivamente possibile applicare le medesime norme – di regolamentazioni simmetriche.
L’analisi dello scenario complessivo, promossa da Aires e Ancra Confcommercio con un focus particolare sul settore dell’elettronica di consumo, si propone di esplorare le aree in cui la mancanza di questa parità di condizioni sta creando distorsioni della concorrenza e danni per tutta la collettività.

La ricerca “La Concorrenza Asimmetrica”, realizzata dal professor Marco Gambaro, docente di Economia presso l’Università Statale di Milano, è dunque una interessante fotografia della situazione sopra descritta. Il mercato dell’elettronica di consumo è tra i settori che più subiscono questa situazione di concorrenza asimmetrica e per il quale il problema si pone in maniera particolarmente stringente. Ogni anno gli italiani spendono in prodotti elettrici ed elettronici (compresi i giocattoli) – dato Gfk 2018 – quasi 18 miliardi di euro, di cui circa il 18% venduti tramite canali online, pari a 3,2 miliardi di euro. Di questi oltre 3 miliardi, circa il 60%, sono generati da vendite che transitano attraverso piattaforme multinazionali di intermediazione digitale, e ovviamente queste percentuali sono destinate a ampliarsi.

Al netto della Web Tax, tema estremamente attuale e dibattuto quando si pensa alla vendita online, sono numerose le discrasie evidenti nel confronto non tra commercio tradizionale e commercio elettronico, ma tra moderni rivenditori omnicanale e piattaforme multinazionali di intermediazione online.  La Web Tax dunque non esaurisce il tema della regolamentazione delle piattaforme multinazionali di intermediazione online, anzi è solo uno dei molti profili critici di una situazione per la quale è necessario intervenire non solo a livello fiscale ma anche e soprattutto dal punto di vista delle norme di sistema e di politica economica.